Sostenibilità e territorio

Il modello del management umanistico

Il binomio che coniuga economia e umanesimo si sviluppa in una tradizione di pensiero con radici antiche, che affondano nel fertile terreno dell’Umanesimo del Quattrocento. Con uno sguardo capace di vedere oltre il ritorno immediato, gli imprenditori dell’epoca investirono parte dei propri profitti in infrastrutture e servizi a disposizione della comunità, in monumenti e luoghi di culto, nella consapevolezza di quanto il benessere dei lavoratori e dei cittadini potesse contribuire allo sviluppo delle attività economiche e della società stessa. Una visione avanguardistica, su cui si è strutturato lo sviluppo economico dei secoli successivi, fino alla grande svolta del secondo Dopoguerra.

Le società benefit: un cambio di paradigma

Come risultato di questa nuova forma di pensiero, il mondo dell’impresa si organizza, individuando nuove forme societarie: nel 2010 negli Stati Uniti nascono le benefit corporation, società che nel proprio oggetto sociale integrano agli obiettivi di profitto lo scopo di avere un impatto positivo sulla società e sulla biosfera.
Il paradigma di benefit corporation si sta diffondendo in molto paesi e dal gennaio 2016 è attivo come nuova forma giuridica d’impresa in Italia, primo paese al mondo fuori dagli Stati Uniti ad averlo formalizzato a livello normativo con la Legge del 28 dicembre 2015, n. 208. Da allora, oltre trecento imprese italiane sono state certificate come benefit, tra cui Sara Cirone Group: senza un beneficio diretto ed immediato, scelgono di diventare benefit perché si riconoscono nella sostenibilità e intendono generare un valore condiviso e duraturo nel tempo, distinguendosi rispetto a tutte le altre forme societarie presenti sul mercato attraverso una forma giuridica virtuosa e innovativa. Non sono imprese sociali né un’evoluzione del non profit, ma uno sviluppo di paradigma dei principali modelli di impresa a scopo di lucro, più adeguati alle sfide e alle opportunità dei mercati del ventunesimo secolo.

Benefit: scopo, responsabilità e trasparenza

Obiettivi di beneficio comune, che la Sara Cirone Group, ha adottato nel proprio statuto
01.
Diffondere modelli culturali d’impronta umanistica, insieme a forme giuridiche d’impresa, paradigmi economici e strumenti e metodi manageriali sostenibili, al fine di sostenere l’accrescimento culturale del territorio, la consapevolezza di tutti gli interlocutori e lo sviluppo sostenibile delle comunità.
02.
Promuovere lo sviluppo di progetti partecipati tra imprese, enti non-profit e pubbliche amministrazioni, valorizzando il capitale intellettuale in tutte le sue forme, allo scopo di favorire l’evoluzione e il progresso degli asset tangibili ed intangibili di tutti i soggetti e delle comunità territoriali;
03.
Diffondere strumenti di rendicontazione non-finanziaria, finalizzati a valorizzare la visione strategica sostenibile nelle organizzazioni, allo scopo di favorire l’adozione della cultura della sostenibilità come guida per tutte le comunità territoriali

Sostenibilità: come cambia la domanda in Italia

Il 74% degli italiani si sente coinvolto in prima persona nella sostenibilità, e per l’83% il motivo principale per fare scelte sostenibili è la tutela delle generazioni future
7 consumatori su 10 sono disposti a pagare di più per prodotti provenienti da brand sostenibili, che fanno un uso responsabile delle risorse, esercitano un controllo sulla filiera, sono attenti ai diritti e al benessere dei lavoratori
Dal 2012 ad oggi il 55% degli investitori italiani ha aumentato il capitale allocato in fondi d’investimento sostenibili, con un rendimento molto più elevato rispetto ai mercati finanziari tradizionali.

Territori sostenibili: il modello dell’Emilia Romagna

Non è un caso che Sara Cirone Group Società Benefit si sia sviluppata in Emilia Romagna, una regione dotata di uno straordinario patrimonio artistico e culturale, una grande capacità di fare comunità e un’occupazione di qualità. Grazie alla sua capacità di rispondere ai bisogni tangibili e intangibili, è un territorio di grande attrattiva per qualità di vita e potenziale di sviluppo.
Caratterizzata da un’elevata competitività – superiore di quasi dieci punti alla media nazionale anche per la quantità e la qualità delle iniziative imprenditoriali – l’Emilia Romagna è una regione felice, aperta al prossimo, volta a valorizzare le idee, le competenze e l’impegno di ciascuno, e promotrice di una diffusione della cultura e del rispetto dei diritti umani. Rifacendosi alla preziosa eredità delle civiltà del passato, e in particolare prendendo ad esempio le lungimiranti politiche territoriali dell’impero romano, è una regione capace di mettere i propri abitanti nelle migliori condizioni per esprimere i propri talenti e collaborare allo sviluppo della società. È diventata così terreno fertile per numerosi imprenditori umanisti e avanguardisti, che hanno voluto e saputo cogliere la sfida di contribuire a un futuro orientato al benessere delle persone, dell’ambiente e del territorio.

I dati dell’Emilia Romagna

Tasso di occupazione
(Italia: 62,2%; Europa: 72,2%)
0 %
PIL pro capite
(Italia: 28.200€; Europa: 29.200€)
0
Rischio di povertà o esclusione sociale
(Italia: 28,9%; Europa: 22,5%)
0 %
Dati ASVIS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile